I cereali e il pane

La riscoperta dei mulini e del grano saraceno

I Mulini attivi in Trentino erano numerosi un tempo, questo grazie alla ricchezza delle acque e alla diffusione della coltivazione di cereali. In Vallagarina, ancora oggi, sono molte le testimonianze che ci permettono di fare un tuffo nel passato.

Non ha dimenticato la propria storia, la Vallagarina, ed i tempi in cui i mulini mossi dalle acque di fiumi e torrenti abbondavano sul territorio. Tuttora si sta riscoprendo infatti l’arte della panificazione, affiancata dal rilancio della coltura di cereali, quali grano, frumento, sorgo, segale, avena ed orzo.

Il ritorno alla coltivazione dei cereali e alla macinazione, che ha preso il via negli ultimi anni, contribuisce a costruire percorsi dal campo al forno e conferisce sapori unici ai prodotti di panifici, agriturismi e ristoratori. Proprio dal pane, o meglio dai pani, nascono infatti alcune delle ricette trentine più conosciute, come i canederli e gli strangolapreti, piatti che ricordano le origini contadine e popolari della cucina locale.

In Vallagarina sono due i mulini funzionanti ancora oggi: il Mulino Zeni a Sorne di Brentonico ed il Mulino di Arlanch a Vallarsa, di cui è possibile ammirare la grande ruota in legno all’esterno, le macine, i macchinari e gli strumenti utilizzati per le lavorazioni.

Il grano saraceno e il fanzelto

In alcune valli, come in quella di Terragnolo, si assiste ad un ritorno alla coltivazione del grano saraceno, un tempo molto diffuso. Tra i mesi primaverili ed estivi si procede con la semina a spaglio, poi, dopo aver lavorato il terreno, i campi germogliano e si tingono di un verde acceso, finché ad ottobre sono pronti per il taglio. Attraverso la battitura con il tradizionale flavel si separano i chicchi dalle parti che li racchiudono e dal resto della massa verde raccogliendo i grani, dai quali si ricava la “Farina negra” con la quale si prepara il fanzelto, un pane sottile che ha rappresentator per secoli uno dei cibi più importanti nel sostentamento della popolazione locale.  Inserito nel paniere delle specialità dell’Arca del Gusto Slow Food, viene preparato con acqua, grano saraceno e sale, cotto in una padella di ferro con un po’ di strutto o di olio di oliva e servito in abbinamento con altri prodotti genuini, come salumi o formaggi.

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