Depero e la centrale di Riva del Garda

L’incontro di Fortunato Depero con il “ bosco idroelettrico”

Nel 1932 Fortunato Depero, il famoso artista futurista roveretano, definì la centrale di Riva del Garda una “creazione del genio umano che merita l’elogio lirico, pittorico, plastico e musicale del più ispirato artista”.

Depero rimase molto colpito dal contrasto tra il raccolto centro storico della cittadina e l’imponente architettura di Maroni, così come dalla statua del gigantesco Numen Acquarum di Zaniboni che spicca sulla facciata dell’impianto.

All’interno fu affascinato dai moderni circuiti elettrici, dagli avveniristici comandi della sala controllo che identificò come il cervello della centrale, dalla maestosità dei macchinari e delle turbine, che paragonò a pachidermi preistorici con enormi corazze d’acciaio.

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