Setificio Colle-Masotti

Dal 1770 nel quartiere di Santa Maria

La magnifica azienda serica Colle-Masotti si colloca sulla riva sinistra del torrente Leno, sulla roggia Paiari, nel quartiere di Santa Maria.

L’azienda Colle-Masotti è l’unica, a Rovereto, che racchiude al suo interno l’intero ciclo di lavorazione dei filati: filanda a fuoco con otto camini, filatoio-torcitoio, casa commerciale.

La filanda a fuoco venne demolita nel 1833 per lasciare posto ad una filanda a vapore di 30 “caldaiuole”, con ampie finestre che illuminavano le postazioni di lavoro.

Il fabbricato, ora convertito ad un uso residenziale, ha conservato i caratteri originari ed il filatoio resta ancora oggi l’edificio più interessante del complesso.

Esso ospitava le lavorazioni di filatura, binatura e torcitura della seta. Non è chiaro se vi fossero anche macchinari automatizzati per l’incannaggio, cioè per il trasferimento delle matasse grezze su rocchetti.

L’edificio ha sei piani fuori terra, e la struttura racchiudeva al proprio interno tre alberi con i relativi macchinari per la filatura e la torcitura, azionati da una ruota idraulica mossa dall’acqua della roggia che scorre all’interno dell’edificio al piano interrato. Nel 1849 l’opificio poteva contare su 3 alberi, 30 valichi, 2.160 fusi da filato, 1.080 fusi da torto e in esso lavoravano 12 uomini e 36 donne. La produzione dell’azienda era di 1.000 libbre di trama e 8.000 libbre di organzino.

Le gabbie fisse, poste attorno alle giostre girevoli, avevano un diametro di 4,80 m ed erano composte ciascuna da 18 montanti verticali, detti anche “colonnelli”, posti lungo la circonferenza ad una distanza di 90 cm uno dall’altro. Ogni piano ospitava dai due ai tre valichi, ovvero anelli di lavorazione. L’aerazione e l’illuminazione erano garantite da un gran numero di finestre, che caratterizzano le facciate dell’edificio.

È quasi certo che i filatoi di Rovereto, tutti contraddistinti dai medesimi caratteri tipologici, siano stati costruiti su misura attorno ai macchinari, con il preciso scopo di contenerli. Questi edifici non sono quindi fabbricati esistenti convertiti all’uso industriale, bensì strutture edificate con il preciso scopo di ospitare la filatura-torcitura del filo di seta.
Oggi del filatoio si è conservato solamente il vano che ospitava la pianta nord e quella centrale, nella parte restante sono stati realizzati degli alloggi. Sono così andati perduti gli ultimi elementi lignei originali, che comprendevano quasi tutti i montanti della gabbia fissa e parte del solaio tra quarto e quinto piano.

Verso via Santa Maria, è collocato il palazzo padronale dove si trovavano gli alloggi della famiglia Colle, gli uffici dell’azienda ed i depositi dei prodotti finiti.

Vuoi saperne di più? Ascolta i podcast realizzati dalla classe 4 E A1 del Liceo Economico Sociale “Filzi” nell’ambito del progetto Tessere d’Identità in collaborazione con il Comune di Rovereto e diversi soggetti pubblici e privati.

1 – Il territorio di Rovereto e la seta

2 – I filatoi a Rovereto

3 – La seta

4 – I bachi da seta

 

Info e mappa

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